Ambiente
Rapporto Mobilitaria 2022: Crescono ciclabili e monopattini, ma l’aria è troppo inquinata

Il lato positivo è che le piste ciclabili e i monopattini in sharing sono aumentati, quello negativo riguarda l’inquinamento dell’aria che è ancora a livelli troppo alti. È un bilancio in chiaroscuro quello che traspare dal Rapporto “MobilitAria 2022”, stilato da Kyoto Club e dall’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iia), in collaborazione con l’Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti (Isfort).
Uno studio che analizza 14 città metropolitane che fa riferimento al 2021. Un anno ancora condizionato dalle misure anti-covid, con gli spostamenti in auto che non erano ritornati alla normalità a causa di una grossa fetta di lavoratori in smart working.
I dati su ciclabili e micromobilità
Partiamo dagli aspetti positivi. In questo caso, i dati parlano di un incremento delle reti ciclabili: in particolare, c’è stato un buon potenziamento a Roma (+ 69 km), Genova (+ 29 km), Torino (+17 km), Bologna (+ 12 km) e Cagliari (+11 km).
Molto bene anche i servizi di micro-mobilità elettrica, con la partenza di servizi in città che ne erano prive, come Catania e Palermo, e un aumento in altre, tra le quali Milano (da 3750 mezzi a 5250), Torino (da 3500 a 4500), Napoli (da 1050 a 1800) e Bari (da 1000 a 1500).
I dati sull’inquinamento
Bisogna, però, analizzare anche l’altra faccia della medaglia, quella relativa all’inquinamento: in questo caso, la strada è ancora in salita. Ci sono città che hanno superato più di 35 volte il limite giornaliero di Pm10 nell’arco dell’anno e per alcune di queste la situazione è anche peggiore: Torino ha raggiunto i 75 superamenti, Milano 61, mentre Venezia e Catania 50.
Cosa serve?
Di cosa c’è bisogno per migliorare questa situazione ed avere città sempre più sostenibili? Risponde Anna Donati, del gruppo di lavoro Mobilità sostenibile di Kyoto Club: “Significativi investimenti sono in arrivo da Pnrr e dal Bilancio – dice -, ma mancano ancora 5 miliardi da destinare alle reti di tram e metro, almeno 1,2 miliardi da destinare alla mobilità ciclabile e 1 miliardo all’anno aggiuntivo per i servizi di trasporto collettivo […]”.
Non tutto è da condannare, perché “Il percorso per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione del settore dei trasporti è stato intrapreso, ma le politiche da attuare a livello nazionale dovranno essere ambiziose e di lungo periodo”, evidenzia il direttore di Cnr-Iia, Francesco Petracchini.
Ambiente
Vacanze sostenibili? Ci sono le Seychelles!

State pensando ad una vacanza all’insegna della sostenibilità? E magari la vorreste fare all’estero, in un posto paradisiaco? Niente paura abbiamo trovato la meta che fa per voi: le Seychelles. Una meta alla quale si può facilmente affiancare la parola green, senza paura di averla utilizzata a sproposito.
Per esserne sicuri basta un dato: ben il 43% del suo territorio che comprende 115 isole di corallo e granito nel cuore dell’Oceano Indiano (circa 1000 km a est dalle coste del Kenya e della Tanzania) è Riserva Nazionale o Parco Nazionale. Pronti a partire?
Alcuni dati
Se non siete ancora convinti, vi mettiamo a disposizione altri numeri. Queste isole fanno parte dei 25 Biodiversity Hotspot che ci sono in tutto il mondo: in queste meravigliose isole, infatti, sono presenti 850 piante e 2426 specie di insetti e la flora e la fauna contano circa 1000 specie endemiche.
I siti Patrimoni dell’Unesco
Ma se non siete (ancora una volta) certi della sostenibilità di questa destinazione, ecco qui un’altra informazione: le Seychelles comprendono anche due siti che sono stati dichiarati patrimonio mondiale dell’Unesco, la Vallée de Mai su Praslin e l’atollo di Aldabra.
Siete già in viaggio? Almeno aspettare la fine del nostro articolo!
La presenza di molti animali
Se avete una spiccata sensibilità ambientale, sicuramente amerete i luoghi dove sono presenti molti animali. Eccovi accontentati: solo per fare un esempio, proprio nell’atollo di Aldabra sono presenti ben 150 mila esemplari di tartarughe selvatiche giganti! Ma ovviamente in tutte le isole ci sono un’infinità di altri animali che potrete osservare.
Sostenibilità a 360 gradi
L’arcipelago, tra l’altro, è plastic free, punta sulla pesca controllata (su questo punto ci sono comunque ancora margini di miglioramento) e ha un Codice per un Turismo Ecosostenibile, proprio per ben bilanciare la presenza di turisti con la tutela di questo affascinante territorio; anche dal punto di vista culinario, è molto facile trovare prodotti locali a km zero, con molti ristoranti che hanno una spiccata sensibilità da questo punto di vista e pongono grande attenzione sull’utilizzo delle materie prime (anche se il sistema di certificazione biologica è ancora in una fase di sviluppo), sostenendo le popolazioni autoctone.
Focus mobilità sostenibile
Concludiamo con un breve focus sul tema della mobilità sostenibile: sull’isola La Digue, ad esempio, sono a disposizione un centinaio di e-bike e i primi minibus elettrici, ma più in generale, da questo punto di vista ci sono ancora molti margini di miglioramento.
Comunque…. ora che avete finito di leggere potete partire verso questa meta davvero sostenibile. Buon viaggio e buone vacanze!
Ambiente
Il record di velocità su skateboard elettrico

Se pensate sia impossibile che uno skateboard elettrico possa raggiungere la stessa velocità di un’auto, ora dovrete ricredervi perché c’è un ingegnere che è riuscito a superare i 132 km/h, risultato straordinario che lo ha fatto entrare anche nel Guinness dei Primati.
Il protagonista
Il protagonista di questo risultato da brividi si chiama Raine Kent, è un ingegnere australiano e lo scorso settembre è riuscito a raggiungere la velocità di 132,37 km/h con uno skateboard elettrico che si è costruito lui stesso: Raine, infatti, è anche titolare del marchio “Raith” specializzato proprio nella costruzione di questi particolari mezzi green.
Ma per comprendere ancora meglio quanto questo risultato abbia dell’incredibile, basta far riferimento al precedente record di velocità con questa tipologia di skateboard che era di 95 km/h. Una bella differenza con la velocità raggiunta dall’ingegnere australiano e che fa venire i brividi, soprattutto se si pensa che questa velocità è quella che si raggiunge mediamente quando si viaggia alla guida di un’automobile in autostrada!
Alcune caratteristiche del mezzo green
Ma come ha fatto Raine a rendere il suo mezzo green così veloce? Dopo aver pensato ad un potente motore, ha anche disegnato con minuziosità gli angoli dello skate, proprio per evitare che oscillasse all’aumentare della velocità.
L’attività di Raine
Questo primato, tra le altre cose, ha permesso al brillante ingegnere di far conoscere la sua attività, promuovendo gli skate che ha prodotto: tra questi, ce n’è uno che si chiama Vengeance 4WD, il quale ha un motore da 9,6 kW e, con trazione integrale, consente di raggiungere una velocità massima che si avvicina alla stessa del record di cui abbiamo appena scritto.
Attenzione, però: per raggiungere queste velocità estreme bisogna essere dei professionisti e, anche in questo caso, bisogna avere molta cautela, senza mai dimenticare di indossare una tuta adatta, tutte le protezioni e un casco integrale.
Ambiente
Cos’è l’eco design?

La sostenibilità deve coinvolgere tutti gli aspetti del quotidiano a 360 gradi ed è per questo che è importante che passi anche dalla realizzazione di prodotti green. Si tratta del cosiddetto eco design che per essere realmente attuato deve rispettare determinati principi.
Per scoprire quali sono, continuate a leggere il nostro articolo!
La definizione
Innanzitutto, per inquadrare l’argomento, è bene partire dalla definizione: la commissione europea afferma che “l’ecodesign è l’integrazione sistemica degli aspetti ambientali nella progettazione del prodotto al fine di migliorarne le prestazioni ambientali nel corso dell’intero ciclo di vita” (direttiva quadro sui rifiuti, 98/2008 /CE).
Nello specifico, l’ecodesign non si riferisce sono alla realizzazione del prodotto ma al suo intero ciclo di vita e non solo perché bisogna anche iniziare a prevedere la riparazione e il riutilizzo del prodotto stesso al termine del suo utilizzo primario.
I principi
Per chiarificare ancora meglio i paletti, ci sono sei principi che bisogna rispettare per rientrare in questa particolare categoria sostenibile:
1. Utilizzare materiali sostenibili che siano riciclati e riciclabili.
2. Dare priorità al risparmio energetico e alla riduzione dei consumi durante tutto il processo produttivo.
3. Creare prodotti che possano durare il più a lungo possibile, in modo da limitare i rifiuti.
4. Garantire il riutilizzo.
5. Realizzare prodotti con il minor numero di materiali differenti tra di loro per favorire il riciclo.
6. Produrre con risorse rinnovabili sostenibili e, preferibilmente, locali.
Il tutto nell’ambito dell’economia circolare che preveda ciclicità e sicurezza nella produzione.
L’importanza del riciclo e riuso
Per fare tutto ciò, diventano essenziali due argomenti molto dibattuti negli ultimi anni quando si parla di sostenibilità: il riciclo e il riuso. Concetti che diventano essenziali per ridurre al minimo la produzione di rifiuti e per donare una “seconda vita” ai prodotti stessi, riducendo ai minimi termini qualsiasi spreco.
Pensandoci bene, sono argomenti che si legano molto bene anche alla mobilità sostenibile in questo particolare settore, infatti, la sfida è quella del riciclo e riuso delle batterie elettriche, una sfida che è importante vincere anche per far avvicinare più persone possibili a questo mondo, compresi gli attuali detrattori.
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