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Società

I pregiudizi sulla mobilità elettrica

Riportare fatti e dati oggettivi e impegnarsi al massimo per una corretta, seria e approfondita informazione. È questa la formula vincente per scardinare i pregiudizi sulla mobilità elettrica. Senza dimenticare di mescolare a questi elementi anche l’utilizzo di un linguaggio semplice, con pochi tecnicismi e comprensibile a tutti. In ultimo, aggiungete una buona dose di pazienza e (prima o poi) otterrete il risultato sperato.

Pregiudizi vs Fatti

Con l’aiuto di alcune semplici informazioni, riportate anche dal sito ufficiale della Volkswagen, citeremo alcuni fatti e dati oggettivi che smontano i pregiudizi più diffusi.

  1. C’è chi dice che ci vuole troppo tempo per la ricarica, ma è vero solo in parte; sicuramente ci vuole più tempo di un’auto tradizionale, però ora ci sono le stazioni di ricarica veloce con potenza fino a 50 kW o anche superiori che, come riporta anche Enel X sul suo sito internet, possono ricaricare la nostra vettura anche in meno di un’ora (con le ultra fast da 350 kW anche in meno di 25 minuti). Certo, da casa con una wallbox da 11 kW ci vuole molto più tempo però, in questo caso, potete tranquillamente sfruttare le ore notturne.
  2. È diffusa anche l’idea che la batteria elettrica duri poco, ma anche questo è contestabile; la media è di circa 8 anni o 160.000 km e ci sono case automobilistiche (come Volkswagen) che fanno in modo che la batteria non scenda mai al di sotto del 70% della capacità utilizzabile, anche dopo 8 anni.
  3. Qualcun altro, poi, pensa che ricaricare un’auto elettrica sia pericoloso: falso. Non lo è nemmeno sotto la pioggia perché sulle spine e sulle stazioni di ricarica vengono applicati adeguati schermi di copertura e strati protettivi.
  4. “Ma le auto elettriche costano troppo”. Quante volte ve lo siete sentiti dire? L’affermazione da una parte è vera se facciamo un paragone con le auto tradizionali ed è dovuto principalmente agli alti costi di produzione delle batterie. È anche vero, però, che ci sono incentivi statali che rendono più abbordabili i prezzi e, poi, il costo viene ammortizzato sicuramente negli anni, grazie alle basse spese per i consumi e la poca manutenzione necessaria.
  5. “Sì, però, hanno poca autonomia”. Ecco un’altra frase diffusa tra gli scettici. Pregiudizio, anche questo, smontabile, visto che alcune auto elettriche recenti hanno un’autonomia superiore ai 500 km.
  6. E poi c’è il tema delle colonnine di ricarica che, si dice, “sono troppo poche”. Vero, almeno in Italia, ma è vero anche che sono in continua espansione. Come evidenziato dall’associazione Motus-E, al 30 settembre 2021, in Italia ci sono 24.794 punti di ricarica suddivisi in 12.623 colonnine e dislocati su 10.019 location accessibili al pubblico, numeri più che raddoppiati negli ultimi due anni.
  7. Un’altra critica riguarda il fatto che per produrre energia si inquina molto. Ma c’è uno studio della Radboud University, in collaborazione con le università di Exeter e di Cambridge, che ha dimostrato che le auto elettriche portano comunque a una riduzione complessiva delle emissioni di carbonio, anche se produrre elettricità comporta ancora elevati tassi di inquinamento. In pratica, attualmente, un’auto elettrica è più green rispetto alle auto con motore a combustione nel 95% dei casi. Per esempio, in Francia o Svezia le emissioni medie delle auto elettriche sono inferiori del 70% rispetto a quelle a benzina.
  8. “C’è il problema dell’inquinamento nella costruzione e dismissione delle batterie”, dicono ancora gli scettici. Da questo punto di vista, c’è una direttiva europea del 2006, la quale dice che i produttori sono responsabili per tutto il ciclo di vita delle batterie e devono seguire standard minimi obbligatori di sostenibilità e di sicurezza, privilegiando anche l’utilizzo di materiali riciclati per costruire le nuove celle degli accumulatori. Erion Energy si sta strutturando per sostenere i propri associati, con l’obiettivo di creare una filiera dedicata al riciclo e recupero di materie prime, come litio e cobalto.

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Attualità

Il mercato delle auto elettriche cresce, ma non come l’Europa

Il fatto sicuramente positivo è che il mercato delle auto elettriche sta crescendo, ma ci sono ancora grandi margini di miglioramento soprattutto perché il mercato italiano non sta al passo con quello europeo. È questa l’estrema sintesi degli ultimi dati sul mercato dell’automotive diffusi dall’associazione Motus-E; dati che fanno ben sperare sulla diffusione delle auto green e che danno una visione d’insieme anche sulla situazione europea.

Scopriamoli insieme!

Alcuni dati

Il primo dato che prendiamo in considerazione è positivo: al 31 luglio 2023 circolavano in Italia circa 204 mila auto elettriche, di cui 36.778 nuove immatricolazioni da gennaio a luglio di quest’anno con un aumento del 29,63% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ed è confortante anche la quota di mercato dei primi sette mesi dell’anno che ha un leggero incremento, passando dal 3,56% del gennaio-luglio 2022 al 3,82% nello stesso periodo di quest’anno.

Un leggero aumento che mantiene viva la speranza sulla diffusione delle auto elettriche, ma che fa ben comprendere quanto ancora la strada sia lunga per un aumento di investimenti e fiducia nel settore della sostenibilità automobilistica.

La diffusione nelle regioni

Quali sono le regioni con ma maggior diffusione di veicoli green? Sempre prendendo in considerazione i primi sette mesi dell’anno, sul gradino più alto del podio c’è la Lombardia con 6.763 veicoli immatricolati (+41,5% rispetto ai primi sette mesi del 2022), al secondo posto il Trentino-Alto Adige con 6.630 immatricolazioni (+31,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) e la medaglia di bronzo va al Lazio con 4.299 veicoli immatricolati (+36,4%).

Alcuni numeri europei

È importante, però, anche capire quanto siamo ancora distanti dai numeri di altri Paesi europei. Solo per fare alcuni esempi: in Francia la quota di mercato dell’elettrico puro è 17,2%, in Germania 18,9%, 5,8% in Spagna e 17,9% nel Regno Unito.

Proprio per questo Motus-E evidenzia che “diventa sempre più urgente utilizzare in modo maggiormente efficace le risorse già stanziate per il settore, intervenendo sul cap di prezzo per accedere agli incentivi, estendendo le agevolazioni in forma piena anche per le flotte aziendali e i noleggi e rivedendo la fiscalità con vantaggi specifici per chi sceglie la mobilità elettrica”.

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Attualità

L’auto più venduta al mondo è elettrica

Se gli scettici hanno sempre pensato che quello delle auto elettriche sarebbe rimasto un mercato di nicchia, forse dopo questa notizia inizieranno a ricredersi: Tesla Model Y è stato il modello d’automobile più venduto al mondo nel primo trimestre 2023.

Sì, avete capito bene: un’auto elettrica è riuscita a scalare tutte le classifiche, superando nelle vendite anche i modelli di vetture tradizionali.

Un segno di fiducia per il settore

La notizia è sicuramente storica perché è la prima volta che un veicolo green sale in testa alla classifica di vendita mondiale.

Certo, questo non vuol dire che all’improvviso i veicoli green siano diventati più diffusi di quelli tradizionali ed è importante anche premettere che la Tesla è prima in una classifica parziale che si riferisce soltanto al primo trimestre di quest’anno; sicuramente, però, si tratta di un segno che inietta fiducia in tutto il settore e fa ben sperare per un futuro dell’automotive sempre più sostenibile.

I dati delle vendite e il podio

Entriamo ora nel dettaglio: i dati mostrano che la Tesla Model Y è prima in classifica con 267.200 unità vendute, dietro di lei c’è la Toyota Corolla che ha registrato 256.400 unità nel primo trimestre 2023 e sul terzo gradino del podio troviamo la Toyota Hilux con 214.700 unità vendute.

Dove è stata venduta?

Dove è stata venduta prevalentemente questa Tesla? Sicuramente ha riscosso maggiore successo in Cina dove si registrano quasi la metà delle immatricolazioni totali (44%), ma è molto diffusa anche negli Stati Uniti (34%) e inizia ad essere sempre più apprezzata in Europa (19%).

Anche i bus elettrici sorpassano quelli diesel

Pensando ad una mobilità sempre più sostenibile non è da sottovalutare nemmeno un altro dato: in Europa gli autobus elettrici sono i più venduti nel primo trimestre del 2023, superando quelli diesel.

Due notizie confortanti per chi crede nell’elettrico che fanno ben sperare e che potrebbero diventare un ottimo incentivo per trovare sempre più imprenditori che decideranno di investire concretamente nella mobilità green.

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Smart City

La sostenibilità arriva anche in ospedale

Sono sempre più numerose le realtà che decidono di porre attenzione alla sostenibilità: tra queste, c’è anche l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo che recentemente ha dato il via ad una collaborazione per l’installazione di colonnine di ricarica. 

Se volete sapere di più su questo interessante progetto, continuate a leggere il nostro articolo!

Il progetto

L’iniziativa nasce grazie all’azienda danese Novo Nordisk nell’ambito di un progetto internazionale denominato “Circular for Zero“, il quale si pone il nobile scopo di azzerare l’impatto ambientale entro il 2030. Si tratta di un progetto ad ampio raggio che vedrà l’installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici nei parcheggi di diversi ospedali in tutta Italia. 

Le nuove colonnine 

Tra questi, appunto, c’è anche l’azienda socio sanitaria territoriale (Asst) Papa Giovanni XXIII di Bergamo: in questo caso, negli scorsi giorni sono state installate 4 nuove colonnine di ricarica nel parcheggio della Casa di Comunità di via Borgo Palazzo, proprio per rispondere alle esigenze dei pazienti e dei loro familiari che si muovono con auto green. 

Le precedenti iniziative sostenibili 

L’Asst Papa Giovanni XXIII, tra l’altro, non è nuova ad iniziative di questo tipo, dimostrando una spiccata sensibilità e attenzione alla sostenibilità ambientale. “Queste colonnine – ha tenuto a precisare il direttore generale Maria Beatrice Stasi – si aggiungono a quelle che abbiamo installato l’anno scorso, grazie ad un finanziamento di Regione Lombardia, per un totale di 16 colonnine ora disponibili nei nostri presìdi”.

Nello specifico, lo scorso anno erano state realizzate 12 infrastrutture di ricarica nei parcheggi dell’ospedale per gli operatori e nelle aree di posteggio interne dedicate agli utenti (2 delle quali anche nel presidio di San Giovanni Bianco). L’attenzione è stata riservata anche ai motocicli elettrici, con una colonnina ad essi dedicata presso l’ospedale cittadino.

Ha lodato il progetto complessivo anche l’assessore regionale a infrastrutture e opere pubbliche Claudia Maria Terzi, evidenziando che “la Regione è impegnata nell’agevolare la realizzazione delle infrastrutture di ricarica”.

La tutela della salute si intreccia con quella dell’ambiente

Quindi, ora che finalmente la strada è stata trovata e il viaggio è iniziato bisogna continuare il percorso, accompagnati da più persone possibili perché, come afferma Alessandro Mantineo, Head of Patient Access Novo Nordisk Italia, “è importante coinvolgere la popolazione nelle diverse strategie per salvaguardare la salute della città e dei cittadini, così da guidarli ad un cambiamento significativo per la loro salute e per l’ambiente”.

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